Centro sportivo
Il tema del concorso presenta un interessante dualismo di fondo: l’esigenza di visibilità e dall’altra la necessità di rispettare la ricchezza, sotto il profilo ambientale, dell’insieme paese-campagna veneta nel quale viene situato l’edificio. Come le diverse coltivazioni agricole si distinguono secondo l’andamento dei campi e il colore della vegetazione, siamo partiti dall’idea che l’area possa essere “sezionata” in strips tematiche che definiscono precise attività. Un lungo muro che corre da nord a sud delimita l’area destinata alla viabilità e parcheggi in modo che questa non sia visibile dalle altre aree dell’intervento. “Calamitato” dalla presenza del muro l’edificio diviene una strip più larga a cui si affiancano strips dei percorsi e del verde. In questo insieme rigoroso emergono alcune singolarità: la rotazione del campo all’aperto allo scopo di seguire l’andamento delle linee dei terreni coltivati; o lo slittamento “in avanti“ del corpo superiore dell’edificio quasi a voler far entrare la piazza al suo interno; il percorso che si snoda nel verde e che deriva la sua forma dalla proiezione di uno dei gorghi. Le aperture, molte verso sud e a nord, ridotte a ovest e assenti a est, fanno penetrare la luce naturale creando situazioni inattese. Attraverso le doghe in fibro-cemento, con ritmo alternato, pieni e vuoti si alternano con ritmo sincopato. La luce naturale crea situazioni non previste: la staticità, la ripetizione, l’alternanza la non misurabilità la variabilità della natura.
concorso di progettazione progetto | architectural design
navarriniarchitetti e associati
Roberto Navarrini
Elena Lavezzo collaboratori | collaborators
Enrico Bonvento
Sara Cuccu
Francesco Davin
Michele Peretto
Monia Trevisan consulenti | consultans
Zeta Service
Paolo Chiarion strutture | structural engineering
Pietro Pennacchietti cliente | client
Comune di Trecenta