navarriniarchitetti e associati, fondato a Rovigo nel 2001 dagli architetti Franco Navarrini*, Roberto Navarrini ed Elena Lavezzo, svolge l’attività professionale prevalentemente in Italia. Gli interessi, che spaziano dalla progettazione urbanistica all’edilizia pubblica e privata, sono rivolti alla costante ricerca di soluzioni spaziali innovative per la vita contemporanea considerando gli aspetti ambientali come elementi principali del progetto. Lo studio, che possiede una solida esperienza nel campo della progettazione architettonica, lavora a vari livelli: masterplan, progetti architettonici, interior design sia per privati che per committenze pubbliche. Hanno partecipato a numerosi concorsi di progettazione, nazionali ed internazionali, ottenendo premi e riconoscimenti. I loro progetti sono stati pubblicati in riviste e webzines tra i quali: Costruire in laterizio, D’Architettura, CISA Palladio, architettura naturale, sole24ore, architecture, presS/Tmag e i loro lavori sono stati più volte esposti in varie mostre. Dal 2004 al 2009 hanno organizzato e curato l’evento “architetturacommestibile”, patrocinato anche dalla Triennale di Milano e dalla Regione Veneto, per promuovere la divulgazione dell’architettura italiana di qualità. Tra i loro progetti più significativi ci sono: il recupero con criteri di risparmio energetico dell’ex sede Enel di Corso del Popolo a Rovigo, il complesso immobiliare di via Menotti a Rovigo e il progetto di recupero dell’area del castello di Rovigo. Nel 2014 è stato pubblicato il volume “In between out – navarriniarchitetti e associati”, curato da Marco Nonveiller ed edito da Alberto Brigo Editore, che raccoglie una selezione dei progetti dello studio e alcune riflessioni sui temi della progettazione architettonica (per acquisti clicca qui). Nel 2017 sono stati tra gli studi selezionati per la seconda edizione della Biennale internazionale di Architettura di Pisa sul tema “Le Città e l’Acqua”.
*Dal 2015 l’arch. Franco Navarrini è uscito dalla società per il raggiungimento della pensione. Collabora comunque tutt’ora con lo studio.
Roberto Navarrini Nato a Venezia nel 1969, si è laureato nel 1998 presso lo IUAV di Venezia con il professore e architetto Marco Venturi, con il quale poi collabora presso lo studio di Venezia. Iscritto all’Ordine degli Architetti di Rovigo dal 1999. Matura esperienze professionali presso vari studi. Nel 2001 fonda lo studio “navarrini architetti e associati” nel cui ambito svolge attività di progettazione e di ricerca. Ha curato per alcuni anni la webzine metarchitettura.it, è stato redattore della rivista AV edita dalla Federazione degli Ordini degli architetti del Veneto, dal 2010 è fondatore e direttore della rivista “numero.” edita dall’Ordine degli Architetti di Rovigo. Dal 2008 è cultore della materia presso la Facoltà di Architettura di Ferrara. Dal 2008 al 2017 è stato consigliere dell’Ordine degli Architetti della provincia di Rovigo.
Elena Lavezzo Nata a Rovigo nel 1976 si laurea in architettura nel 2001 presso l’Università di Ferrara con una tesi in Progettazione ambientale sviluppata presso l’ETSAB di Barcellona. Iscritta all’Ordine degli Architetti di Rovigo dal 2002. Dal 2001 al 2003 lavora presso lo studio Mario Cucinella Architects di Bologna e, dal 2003 al 2006, collabora con la Sezione Pianificazione del Comune di Rovigo per la stesura di piani e di normative di pianificazione sostenibile. Dal 2004 cura le mostre di “architetturacommestibile”. Come socia, dal 2006, di “navarrini architetti e associati” si occupa di progettazione urbanistica e architettonica, con particolare attenzione agli aspetti ambientali.
Nelle parole di Alfonso Femia e Gianluca Peluffo si coglie l’essenza del lavoro dello studio: La costruzione di un rapporto con un luogo, una città, un territorio, riuscire a farlo crescere nel tempo è qualcosa di raro ed è qualcosa che più di ogni altra cosa appartiene alla complessa e contradditoria storia italiana. Sono valori e tracce che dovrebbero essere al centro di molte attenzioni. E’ da questa normale quotidiana realtà che si può innescare un processo virtuoso e culturale capace di mettersi in connessioni con tutti gli altri. Alla fine ci si ritrova tutti li, a vivere una piazza, una casa, uno spazio pubblico o uno spazio ibrido, uno per il lavoro e ogni tanto finalmente uno per i bambini. E’ in tutto ciò che ritroviamo il lavoro di navarrini architetti e associati, in questa importante dimensione, affrontata con perserveranza, profonda attenzione al dialogo e al confronto, e con una mai doma volontà di trasmettere il significato del progetto, il suo ruolo centrale nel processo e il suo significato pubblico indipendente dalla tipologia di progetto e/o dal Committente.